Nella cura quotidiana del prato, uno dei fattori più sottovalutati è spesso la regolazione dell’irrigazione. Se non si presta attenzione alla gittata dell’irrigatore, si rischia di sprecare acqua e ottenere un prato poco uniforme e più soggetto a malattie. Modificare la distribuzione dell’acqua in base alle esigenze del manto erboso non solo protegge l’ambiente ma garantisce anche risultati estetici e pratici superiori.
Come funziona la regolazione della gittata
I sistemi di irrigazione per prato presentano diverse modalità di gestione della gittata, ovvero la distanza e il volume coperti dal getto d’acqua. Gli irrigatori moderni permettono una regolazione abbastanza semplice: si può modificare l’angolo di apertura e la distanza coperta dal flusso direttamente sul corpo dell’irrigatore. Nei modelli a settori, sul retro è presente una molla di arresto che, regolata in altezza, determina il grado di rotazione dell’irrigatore. Se sollevata, il getto copre 360°, mentre una molla abbassata limita il movimento a un settore preciso.
Questo sistema consente di delimitare esattamente la zona irrigata evitando sprechi. Inoltre, nei modelli a turbina è presente una vite di regolazione sulla parte superiore: avvitandola si diminuisce la distanza, svitandola si aumenta. Nei casi in cui la regolazione non sia sufficiente, si può sostituire l’ugello con uno più grande o più piccolo, calibrando la portata d’acqua in base alle necessità del prato.
Evita i punti di spreco e ottimizza l’irrigazione
L’eccessiva irrigazione è spesso causata da una taratura errata degli irrigatori o da ostacoli che modificano la traiettoria del getto. Dopo la stagione invernale, è consigliato verificare se ogni zona del prato viene raggiunta correttamente. La presenza di nuovi alberi, cespugli o altri ostacoli può mascherare il getto in alcune aree, lasciando zone asciutte o causando eccessiva sovrapposizione dei flussi.
Una pratica molto utile consiste nell’accendere l’impianto e osservare, durante un ciclo completo, dove l’acqua si distribuisce. Dovrebbero essere individuate le zone che ricevono troppa acqua, quelle sofferenti per carenza e i punti di sovrapposizione tra diversi irrigatori. Questi controlli sono essenziali prima dell’arrivo dell’estate, quando il prato è maggiormente sotto stress per il caldo e il calpestio.
Le prove annuali non sono solo una misura preventiva: modifiche strutturali al giardino, come la crescita delle piante o la disposizione di nuovi arredi all’esterno, possono alterare in modo significativo l’efficacia della gittata degli irrigatori.
Calcola il consumo reale: strumenti e formule
Conoscere la quantità di acqua effettivamente erogata è fondamentale per evitare inutili sprechi. Grazie ad un semplice pluviometro posizionato in punti strategici del prato, si può misurare la pioggia simulata dai getti in un determinato intervallo di tempo. Così facendo, è possibile stabilire la portata oraria dell’irrigatore e adattare il tempo di funzionamento in base alle esigenze della specie erbosa.
La formula che si adotta comunemente è:
tempo di irrigazione = (quantità necessaria x 60) / quantità oraria calcolata.
Ad esempio, se la varietà di erba del prato necessita di 5 litri/mq al giorno e il sistema irriga con una portata di 36 litri/ora per metro quadrato, il ciclo ottimale è di 8 minuti. Grazie a questo calcolo, ogni settore riceve l’acqua adatta senza sprechi e il prato ne beneficia in termini di salute e densità.
È importante ricordare che sia l’eccesso che la carenza di acqua mettono a rischio la salute del prato. Sistemi come la micro-irrigazione a goccia o regolatori di pressione contribuiscono notevolmente a ottimizzare il consumo idrico.
Consigli pratici per una regolazione ottimale
- Verifica dopo l’inverno: accendi l’impianto e osserva la distribuzione del getto. Controlla se tutte le zone vengono raggiunte, in particolare vicino a marciapiedi e bordi, dove spesso si creano sofferenze causate da irrigatori mal posizionati o ostacolati.
- Calibra la vite rompigetto: trova la regolazione giusta lavorando sulla vite davanti all’ugello. Se la distanza è troppo elevata o troppo corta, agisci sulla vite, ma fai attenzione a non svitarla troppo per evitare di perdere l’ugello.
- Pianifica i cicli nelle ore fresche: innaffiare al mattino presto o in serata riduce l’evaporazione dell’acqua e garantisce una maggiore efficacia della distribuzione.
- Taglia spesso il prato: un manto erboso alto trattiene più umidità, ma ostacola il passaggio uniforme dell’acqua, favorendo sprechi e zone secche.
- Usa la irrigazione settoriale: regola la zona coperta da ogni irrigatore, limitando l’erogazione alle sole aree verdi e evitando che l’acqua finisca su vialetti, muri o zone non erbose.
- Installa sensori di umidità: i moderni impianti possono essere dotati di sensori che bloccano l’irrigazione quando il livello di umidità è sufficiente, evitando sprechi automatici.
- Utilizza sistemi a goccia: nelle aree particolarmente soggette a spreco, i sistemi di micro-irrigazione sono la soluzione più efficiente per nutrire il prato senza eccessi.
Regolando correttamente la gittata dell’irrigatore si massimizza l’efficacia dell’irrigazione, si risparmia acqua e si garantisce al proprio prato uno sviluppo sano e uniforme. Un impianto ben tarato segue sia le esigenze botaniche delle specie impiantate che le caratteristiche del terreno e del clima. Bastano pochi minuti di attenzione stagionale per evitare sprechi che, nel lungo periodo, si traducono non solo in un guadagno economico ma anche in vantaggi ambientali tangibili.