Usi il deumidificatore per asciugare il bucato? Ecco quanto tempo impiega davvero

Utilizzare il deumidificatore per asciugare il bucato è una pratica sempre più diffusa, soprattutto durante i mesi freddi e umidi, quando stendere i panni all’esterno diventa impossibile e anche all’interno i tempi di asciugatura si allungano notevolmente. Questo elettrodomestico sfrutta un principio molto semplice: rimuove l’umidità dall’ambiente accelerando il processo naturale di evaporazione dell’acqua residua nei tessuti, favorendo così una migliore asciugatura del bucato, evitando la formazione di cattivi odori e la proliferazione di muffe.

Funzionamento e vantaggi nell’utilizzo domestico

Il principio di base su cui si fonda il deumidificatore è la deumidificazione attiva dell’aria della stanza. L’apparecchio aspira l’aria umida, la raffredda fino a far condensare il vapore acqueo (che viene raccolto in un serbatoio), quindi restituisce aria più calda e secca all’ambiente. Questo ciclo continuo abbassa rapidamente il tasso di umidità relativa della stanza, creando condizioni ottimali per far evaporare l’acqua dai tessuti bagnati. Il risultato? I vestiti asciugano più velocemente, risultano profumati e si riduce drasticamente il rischio di odori sgradevoli causati da un tempo di asciugatura troppo prolungato.

I vantaggi principali includono:

  • Riduzione dei tempi di asciugatura rispetto allo stendino tradizionale, soprattutto in ambienti chiusi e poco ventilati.
  • Prevenzione della muffa nei capi e nell’ambiente domestico.
  • Mantenimento della freschezza dei tessuti, eliminando l’odore di umido.
  • Risparmio energetico rispetto all’utilizzo dell’asciugatrice.

È importante ricordare che questo sistema risulta particolarmente efficace in locali come bagni, lavanderie o seminterrati dove l’aria ristagna spesso e l’umidità è naturalmente più elevata.

Quanto tempo impiega davvero un deumidificatore per asciugare il bucato?

La tempistica reale per asciugare il bucato con un deumidificatore dipende da numerosi fattori:

  • Tipologia di tessuto: cotone, lino e spugna trattengono più acqua e richiedono tempi più lunghi rispetto a tessuti sintetici.
  • Quantità di bucato: una quantità eccessiva di indumenti limita la circolazione dell’aria e rallenta l’asciugatura.
  • Potenza e capacità del deumidificatore: modelli più potenti accelerano il processo, mentre apparecchi con serbatoi piccoli o efficacia limitata richiedono più tempo.
  • Aerazione dell’ambiente: se possibile, garantire anche un minimo ricambio d’aria migliora ulteriormente le prestazioni dell’apparecchio.

In base alle esperienze utente e alle indicazioni di chi utilizza regolarmente questo metodo, i primi risultati in termini di riduzione dell’umidità e di freschezza del bucato si notano già nelle prime 12-24 ore di funzionamento. Tuttavia, affinché il bucato sia completamente asciutto, occorrono in media fra 8 e 24 ore, in base alle condizioni specifiche dell’ambiente e al tipo di indumenti stesi. In alcuni casi, ad esempio se si asciuga una lavatrice piena di tessuti misti, è probabile che il tempo si avvicini alle 24 ore, specialmente con capi spessi o pesanti come asciugamani e accappatoi, mentre per pochi capi leggeri ne possono bastare anche 6-8 ore. I deumidificatori più efficienti avvicinano in prestazioni il risultato del bucato steso all’aperto in una giornata secca, pur richiedendo generalmente qualche ora in più rispetto all’asciugatrice tradizionale.

Consigli per un’asciugatura veloce ed efficiente

  • Evita di accavallare i capi sullo stendino. È fondamentale lasciare spazio sufficiente tra i vestiti, per permettere all’aria asciutta di circolare liberamente e all’umidità sprigionata di essere assorbita dal deumidificatore in modo omogeneo.
  • Sfrutta la modalità “asciugatura bucato” se disponibile: alcuni modelli dedicati mantengono l’umidità intorno al 40%, condizione ideale per asciugare velocemente senza stressare i tessuti.
  • Se possibile, chiudi porte e finestre per evitare che nuova umidità entri nella stanza, specialmente in giornate molto piovose.
  • Posiziona il deumidificatore in modo che sia rivolto verso il bucato o comunque al centro della stanza per massimizzare l’assorbimento di aria umida.
  • Controlla periodicamente il serbatoio raccogli acqua: se è pieno, il processo di deumidificazione si interrompe.

L’utilizzo combinato di deumidificatore e riscaldamento (o condizionatore in modalità dry) può velocizzare ulteriormente il processo nei giorni più rigidi o umidi. Tuttavia, occorre sempre valutare i costi energetici complessivi e scegliere la soluzione più sostenibile per la propria situazione domestica.

Consumo energetico e buone pratiche

Sul fronte dei consumi, occorre tener presente che il deumidificatore necessita di diverse ore di funzionamento continuo per assicurare un risultato apprezzabile. Fortunatamente, consuma meno energia rispetto a una classica asciugatrice con pompa di calore o resistenza, risultando quindi una soluzione più economica e sostenibile se utilizzato con attenzione. I consumi variano in base al modello e alla potenza, ma in media si attestano tra 150 e 350 watt/ora per i modelli domestici, per un prezzo finale che dipende anche dal costo dell’energia elettrica nella zona di riferimento.

Per ridurre ulteriormente i costi, si consiglia di:

  • Attivare il deumidificatore nelle ore a tariffa ridotta (fasce orarie serali o nei weekend, se previste dal proprio operatore).
  • Rimuovere dai tessuti quanta più acqua possibile (centrifuga di alta qualità in lavatrice) prima di stenderli.
  • Utilizzare il deumidificatore solo quando necessario, spegnendolo una volta rimosso il grosso dell’umidità ambientale.

L’adozione regolare del deumidificatore offre notevoli benefici alle famiglie che devono far fronte al problema dell’umidità domestica soprattutto nelle stagioni meno favorevoli, senza gravare eccessivamente sulla bolletta e rispettando i capi più delicati.

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