Qual è la differenza tra un conto bancario e un conto corrente? Ecco cosa dicono gli esperti

Quando si affronta la questione della differenza tra conto bancario e conto corrente, è fondamentale chiarire subito che nel linguaggio comune italiano questi due termini vengono spesso usati in modo intercambiabile. Tuttavia, tra gli esperti finanziari e nei documenti ufficiali, esistono alcune sottigliezze importanti che vale la pena esplorare per comprendere appieno non solo cosa offrono questi strumenti, ma anche quali vantaggi e limiti presentano nella gestione delle proprie finanze.

L’essenza del conto corrente: definizione, scopi e strumenti

Il conto corrente è un prodotto bancario fondamentale per la gestione quotidiana del denaro e rappresenta il principale strumento di pagamento di un individuo o un’azienda. Si tratta di un contratto tra il cliente e una banca che consente di:

  • versare e prelevare denaro in qualsiasi momento, sia allo sportello sia tramite sportelli automatici;
  • effettuare e ricevere bonifici e pagamenti di vario genere (bollette, stipendi, pensioni);
  • utilizzare carte di debito e/o di credito per acquisti online e nei negozi fisici;
  • gestire servizi aggiuntivi come domiciliazione di utenze o accredito automatico dello stipendio;
  • usufruire, eventualmente, di una scopertura (fido) per temporanee esigenze di liquidità.

Il conto corrente è identificato da un codice IBAN che ne permette l’identificazione a livello internazionale e l’utilizzo in rete bancaria e interbancaria. Non va dimenticato che il conto corrente non nasce per far fruttare i risparmi, infatti offre generalmente interessi bassissimi o nulli, ma garantisce la sicurezza dei fondi depositati e la rapidità nei movimenti di denaro.

Conto bancario: un concetto più ampio

Quando si parla di conto bancario si fa riferimento in senso generico a qualsiasi tipologia di rapporto contabile tra cliente e banca: può dunque essere sia un conto corrente sia un conto di deposito, un libretto di risparmio o altro ancora.

In pratica, la definizione di conto bancario include tutte le forme di deposito e gestione del denaro presso un istituto di credito: ogni conto corrente è un conto bancario, ma non tutti i conti bancari hanno le caratteristiche di un conto corrente.

I principali tipi di conto bancario sono:

  • Conto corrente: destinato alla gestione attiva delle proprie finanze.
  • Conto di deposito: creato per accumulare risparmi per un periodo di tempo definito, talvolta con la possibilità di ottenere interessi superiori rispetto al conto corrente, ma con limiti sulle operazioni e sui prelievi.
  • Libretto di risparmio: un altro strumento di raccolta del risparmio, più tradizionale e spesso utilizzato da clienti particolarmente avversi al rischio.

Dunque, mentre il conto corrente bancario serve per ricevere e inviare denaro in modo frequente, il conto bancario può anche essere orientato esclusivamente al risparmio, dove i movimenti sono limitati e lo scopo principale è la custodia e la remunerazione del capitale.

Le funzioni operative: cosa consente un conto corrente rispetto ad altri conti bancari

Gli esperti del settore finanziario sottolineano come la funzione primaria del conto corrente sia la gestione versatile e immediata della liquidità. Questo significa poter:

  • emissione e incasso di assegni, funzione tipicamente riservata ai conti correnti;
  • pagare bollette con addebito diretto e impostare ordini permanenti per pagamenti ricorrenti (per esempio, la domiciliazione delle utenze);
  • eseguire pagamenti su richiesta immediata come bonifici istantanei o trasferimenti di denaro tramite home banking;
  • accedere alla gestione telematica del conto senza limiti su giorni e orari.

Al contrario, conti bancari come i conti di deposito prevedono la restrizione delle operazioni eseguibili: di norma non consentono la domiciliazione diretta delle utenze, il rilascio di carte di pagamento o assegni e impongono limiti sui prelievi senza preavviso. Il loro scopo principale è far fruttare il capitale attraverso interessi concordati, anche se inferiori rispetto ad altri strumenti di investimento di mercato. Il cliente, dunque, sacrifica la disponibilità immediata della liquidità in cambio di una maggiore redditività potenziale rispetto al conto corrente tradizionale.

Proprio per questo il conto corrente viene consigliato dagli esperti come la soluzione per la movimentazione frequente del denaro – dalla gestione familiare alle esigenze di una piccola impresa – mentre il conto di deposito viene indicato soprattutto se lo scopo principale è la protezione e la valorizzazione dei risparmi senza necessità di movimenti continui.

Domande frequenti e miti da sfatare

Per dissipare ogni dubbio, è importante rispondere a domande frequenti e smascherare i principali falsi miti che circolano online:

  • Un conto corrente è sempre un conto bancario? Sì: il conto corrente è una particolare tipologia di conto bancario studiata per la gestione operativa delle finanze quotidiane.
  • I conti bancari sono tutti uguali? No: esistono conti correnti, conti di deposito, libretti postali e altri strumenti ognuno con regole, finalità e costi differenti. Bisogna scegliere secondo le proprie esigenze e l’uso che si intende farne.
  • Si può vivere solo con un conto di deposito? No: il conto di deposito non offre i servizi di pagamento, la gestione di carte o assegni, tipici del conto corrente. È un prodotto finanziario pensato per parcheggiare i propri risparmi e non per gestire entrate, uscite e pagamenti quotidiani.
  • Conviene avere entrambi? Spesso sì: gli esperti suggeriscono di abbinare un conto corrente per affrontare le spese ricorrenti a un conto deposito dove far crescere i risparmi che non servono nell’immediato.
  • Conto corrente e conto bancario hanno costi diversi? Sì: i conti correnti possono prevedere costi di gestione mensili e commissioni all’atto dei pagamenti o dei prelievi, mentre i conti deposito hanno di solito costi contenuti e commissioni collegate solo a particolari movimenti.

Conclusione operativa: la scelta più adatta alle tue esigenze

In base alle analisi degli esperti finanziari, la sostanziale differenza risiede quindi nelle finalità dei due strumenti: il conto corrente è impareggiabile per la gestione dinamica delle finanze di tutti i giorni, mentre il conto bancario è un termine ombrello che racchiude diversi prodotti con gradi differenti di operatività e remunerazione dei depositi.

La scelta migliore dipende da quanto spesso si movimentano i soldi, dalla necessità di strumenti di pagamento veloci e dall’importanza attribuita alla sicurezza dell’accantonamento del risparmio. Usare i termini come sinonimi spesso non crea problemi nella pratica, ma saperne distinguere le funzioni aiuta a evitare sorprese e a scegliere con consapevolezza l’opzione più adatta alle proprie esigenze finanziarie.

I consigli degli esperti sono inequivocabili: conoscere lo scopo di ogni strumento bancario è il primo passo verso una gestione responsabile e consapevole delle proprie risorse economiche.

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