Dal mese di febbraio 2025, cambiano profondamente le possibilità per chi desidera investire in buoni fruttiferi postali. Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane hanno annunciato l’interruzione della sottoscrizione di alcune tipologie molto diffuse di buoni postali, segnando una svolta nel panorama del risparmio postale italiano. La decisione comporta conseguenze concrete per i risparmiatori, che dovranno orientarsi tra nuove offerte e opportunità alternative.
Quali buoni postali non saranno più sottoscrivibili
A partire dall’11 febbraio 2025 non sarà più possibile sottoscrivere diverse tipologie di buoni fruttiferi postali, tra cui alcuni dei prodotti più popolari presso i piccoli risparmiatori italiani:
- Buoni Fruttiferi Postali 3×2, identificati dalla sigla TF106A250103
- Buoni Fruttiferi Postali 3×4, identificati dalla sigla TF212A250103
- Buoni Fruttiferi Postali Ordinari, identificati dalla sigla TF120A250103
- Buoni Fruttiferi Postali “Buono Rinnova Prima”, identificati dalla sigla TF704A250103
Queste modifiche sono ufficializzate nella Gazzetta Ufficiale n. 34 dell’11 febbraio 2025 e rappresentano un cambiamento significativo nelle possibilità di investimento presso gli sportelli postali e online. In particolare, il buono “Rinnova Prima” aveva raccolto consensi tra quanti desideravano reinvestire liquidità maturata dalla scadenza di altri buoni, mentre le serie 3×2 e 3×4 erano popolari per la loro flessibilità di durata e rendimenti.Buono fruttifero postale
Motivazioni e contesto della sospensione
L’interruzione della sottoscrizione per questi buoni avviene nel contesto di una più ampia riorganizzazione dell’offerta da parte di CDP e Poste Italiane. Il mercato finanziario, caratterizzato da variabilità nei tassi di interesse e da un quadro normativo in evoluzione a livello nazionale ed europeo, ha spinto a una razionalizzazione delle forme di risparmio garantite.
Altro elemento di rilievo è la maggiore richiesta dei risparmiatori di prodotti che offrano rendimenti competitivi rispetto alla crescente inflazione e alle proposte degli istituti bancari. In risposta a queste dinamiche, sono stati introdotti e rinnovati periodicamente buoni con differenti condizioni di interesse e vincoli temporali, mentre alcuni prodotti più datati o meno appetibili sono stati sospesi per fare spazio a soluzioni più mirate.
In particolare, la decisione di sospendere la serie dei “Rinnova Prima” nasce anche dall’esigenza di rinnovare le modalità di sottoscrizione per questa particolare categoria: le regole di accesso venivano infatti modificate con cadenza regolare per adeguare l’offerta alle mutate condizioni di mercato e alle strategie di raccolta.Cassa Depositi e Prestiti
Cosa succede ai buoni già sottoscritti e altre possibilità di investimento
L’interruzione della sottoscrivibilità non influisce in alcun modo sui buoni fruttiferi già emessi e sottoscritti. Chi possiede questi strumenti potrà continuare a detenerli fino alla scadenza naturale, beneficiando delle stesse condizioni di rimborso e interessi previste al momento dell’acquisto. Al termine del periodo si potrà sempre richiedere il rimborso del capitale e degli interessi maturati direttamente presso gli sportelli postali o tramite i servizi online abilitati.
Per chi desidera investire ex novo, Poste Italiane e CDP hanno predisposto anche diverse nuove formule. Fra queste, a partire dall’11 febbraio 2025 e fino al 20 febbraio 2025, è possibile accedere a un nuovo deposito Supersmart Premium presso i titolari del Libretto Smart. Questo prodotto, con durata di 366 giorni e un tasso nominale annuo lordo del 2,75%, consente di accantonare solo somme considerate come nuova liquidità rispetto ai saldi contabili rilevati a una data di riferimento specifica.
Inoltre, nelle recenti emissioni sono stati lanciati nuovi buoni di durata diversa e condizioni aggiornate, come ad esempio i Buoni Fruttiferi Postali ordinari e altre varianti caratterizzate da nuove sigle identificative e nuove modalità di sottoscrizione, in linea con la strategia di rinnovamento dei prodotti per il piccolo risparmio.
Futuro dei buoni postali e strategie di investimento
Il futuro dei buoni fruttiferi postali in Italia appare segnato da una continua evoluzione, sia sotto il profilo normativo che commerciale. Da un lato, queste forme di risparmio continuano a essere garantite dallo Stato, confermando il loro valore come strumento di protezione per i capitali dei risparmiatori più prudenti. Dall’altro, l’offerta cambia per adattarsi ai nuovi scenari macroeconomici e alle richieste degli utenti, con la possibilità di aggiornare, sospendere o sostituire le emissioni quando necessario.
Per i risparmiatori, diventa fondamentale monitorare periodicamente le comunicazioni ufficiali di Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti, così da cogliere tempestivamente le migliori opportunità disponibili. La chiave per una scelta consapevole rimane l’analisi di tutti i parametri: durata, tasso di interesse, modalità di rimborso e rischi associati, sempre considerando la tradizionale sicurezza legata a questi strumenti.
Infine, in caso di dubbi o perplessità sulle nuove offerte, si consiglia di rivolgersi al servizio clienti delle Poste o agli sportelli, dove il personale può fornire tutte le informazioni aggiornate e consigliare il prodotto più adeguato alle proprie esigenze di risparmio e investimento.